Chimica

L’olfatto e il gusto di cani e gatti

Le capacità sensoriali dell’olfatto e del gusto di cani e gatti sono del tutto diverse da quelle dell’uomo. L’essere umano dispone di 5-7 mln ricettori olfattivi,  mentre il gatto di ca. 60-70 mln e un cane pastore tedesco adulto di 220 mln. Le papille gustative dell’uomo sono invece più di 9000, quelle del pastore tedesco adulto 1700 e quelle del gatto poco più di ca. 500.  Lupi e gatti selvatici in natura non hanno tempo di essere dei gourmet. Infatti, lupi e gatti selvatici devono essere in grado di riconoscere attraverso l’olfatto a grandi distanze e in modo rapido ciò che è commestibile e ciò che non lo è. Non possono fare affidamento né su una descrizione del prodotto, né su una degustazione. Devono fidarsi del loro naso, mentre il gusto passa in secondo piano.

I mangimi convenzionali contengono sostanze aromatiche che allettano cani e gatti! Infatti, un cibo che piace all’amico quattro zampe, soddisfa anche il proprietario dell’animale!
Le sostanze aromatizzanti alterano la sapidità e sono utilizzate in modo mirato per invogliare cani e gatti a mangiare di più anche se non si tratta di cibi idonei alla loro dieta corretta.  L’ufficio europeo dei brevetti ha ad esempio patentato sotto il numero 0043A2 una sostanza aromatica molto efficace con un nome impronunciabile. Meno male che gli animali non debbano pronunciarlo, ma solo mangiarlo. Infatti, secondo l’attestato del brevetto divorano di gran gusto il cibo contenente tale sostanza, fatto testato molto attentamente.

Il risultato: tutti i cani e gatti prediligono mangimi con aromi aggiuntivi. I cani l’hanno preferito al 61,3% rispetto a cibi non aromatizzati, che hanno ottenuto un tasso del 38,7%. I gatti hanno apprezzato i mangimi aromatizzati ancor più palesemente arrivando al 70,1% versus il 42,8% di preferenze per quelli non aromatizzati. Le conseguenze di queste alterazioni di sapitdità sono gravi. Infatti, gli ingredienti che così vengono celati sono spesso malsani.

È noto che una delle cause principali della malattia bovina BSE sia stata la somministrazione di farine animali, ovvero un’alimentazione sbagliata. Lo scandalo diossina in Belgio nel 1999 e poi nel 2006 era dovuto a grassi contaminati. A causa del cattivo sapore, gli animali probabilmente si rifiuterebbero di nutrirsi con materie prime andate a male oppure che non fanno parte della loro corretta dieta alimentare. Aromi e alteranti di sapidità sono utilizzati in modo mirato per invogliare cani e gatti a mangiare cibi che in natura non degnerebbero di uno sguardo! Il fatto grottesco è che i produttori di aromi non cercano di nascondere questa verità, per lo meno non di fronte ai fabbricanti di mangimi: